mercoledì 14 settembre 2011

A cat's diary #2

Devo ammettere che la seconda pagina di un diario è più impegnativa della prima, non hai più quella voglia frenetica che ti piglia la zampa e ti fa scrivere così su due piedi cose come quelle che ho buttato giù ieri. Da un lato però devo anche ammettere che è un bene perchè cose come quelle che ho buttato giù ieri non sono granchè capibili e mi scuso con il mio lettore per la difficoltà che ha incontrato nel leggerle. Erano uno sfogo, cercate di pazientare e comprendere la mia situazione. La mia situazione, già. Non l'ho ancora chiarita la mia situazione ma  non sono pronto per farlo, forse quando l'avrò metabolizzata per bene e sarò guaritò ve ne parlerò. è proprio questo lo scopo di questo diario: guarire. Scrivere un diario per guarire? Ebbene si, l'idea me la data un libro che il mio padrone stava leggendo qualche mese fa (quando ancora ero sano e non mi passava per la testa di scrivere), io glie lo spizzavo di nascosto e stavo ad ascoltarlo quelle rare volte che leggeva a voce alta.Mi pare che il libro fosse uno stratagemma del medico per curare un paziente particolarmente ostinato e la pubblicazione fosse avvenuta per uno scherzo dello stesso medico,bestie della peggior specie i dottori, credete a me. Non so se il protagonista del libro è guarito, io, dal canto mio, spero almeno di trovare un qualche aiuto per vivere questa mia nuova vita da handicappato che mi hanno appioppato da un giorno all'altro. Per quanto riguarda il libro del mio padrone ve lo consiglierei se sapessi il titolo, era un buon libro.
Torniamo a me. Ultimamente ho perso la voglia di far dispetti ai miei padroni, non ho più la capacità di correre e di nascondermi velocemente quindi metà del mio divertimento è saltato. Quando ero più giovane gli pisciavo in casa dappertutto, specialmente sui divani dove dormivo, per fargli capire se una cosa non mi andavaa genio. Tanti comodi giacigli ho perso in questo modo e ci ho preso pure qualche mazzata. Qualche volta protestavo con violenza. Ero il più piccolo e quello meno ascoltato, capitemi, oggi non lo farei più questo sgarbo ai miei padroni, non ne ho più la voglia. Sento il bisogno di raccontare e quindi scrivo così non corro il rischio di risposte o battute. Giorni interi li passo totalmente da solo, annegato nei miei pensieri fumosi a guardare la finestra di camera mia, quanto amo quella finestra! Così luminosa e fresca e così accogliente! Fossi una finestra sarei come lei, pronta ad ospitare miseri gatti come me, fossi un uomo costruirei una casa fatta interamente di finestre.
Gennaro.
                                                                                                              

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