Care persone sconosciute anonime,
questo messaggio è per voi, voi bugiardi, voi mentitori, ipocriti, ragazzi, ragazze, amanti, malati, Noi. Preoccupatevi se ora siamo solo un mucchietto di carne e sangue marcenti, se siamo vittime di statistiche, di quotidiani, di galere. Preoccupatevi se tutto quello che ci è rimasto non è altro che un mucchietto di carne e sangue marcenti, se non ci è permesso (o non vogliamo fare altro, che più o meno sono la stessa cosa) che nasconderci e dissetarci del nostro veleno.
Siamo dei perfetti sconosciuti nelle nostre città invivibili, in famiglia, nei nostri rapporti che mancano di calore umano ma abbondano di discordia. In questo nostro mondo ognuno è l'ammortizzatore sociale di sé stesso su cui scaricare ansie, malumori, tensioni fino all'esplosione del rogo. Dove sono finite le streghe? Dove sono finiti i nostri mostri, un tempo così enormi e vi(v)sibili. Preoccupiamoci se la spada che un tempo trafiggeva l'uomo ora si è trasformata in un milione di piccoli aghi.
Oggigiorno siamo vittime del nostro lassismo, del nostro stesso sonno, delle filosofie dell'opportunismo perchè preferiamo il mediocre presente sicuro ad un dubbio futuro, perchè siamo zoppi ed incespichiamo nell'aiutare uno storpio, perchè siamo cechi nel vedere le sofferenze altrui e non le cogliamo nemmeno in noi stessi, perchè non parliamo la lingua dei sordi.
In un mondo in cui la "normalità" ha perso ogni valore e la conformazione ci coglie tutti, indistintamente, perchè cercare disperatamente, spauriti, una vita "normale" se ognuno di noi è per natura alieno all'altro? Preoccupiamoci se siamo alieni a noi stessi, se releghiamo il nostro Io in un angolino per far spazio a slogan pubblicitari da mainstream. Preoccupiamoci se smarriamo la speranza, indignamoci se io non so come ti chiami e tu non sai come mi chiamo io, indignamoci se siamo anonimi.
Luigi
Indignatevi!- Stéphane Hessel
una volta espressi (e credo fossi presente anche tu) la mia idea sull'amore. Non perchè la volessi esprimere, perchè ne sentissi il bisogno: semplicemente perchè mi era stato (ma in realtà dovrei dire "ci era stato") chiesto. Si rispondeva con una canzone, ricordi?
RispondiEliminaquesta era la mia http://www.youtube.com/watch?v=85cNRQo1m3A
sei molto più profondo di me, sono certo capirai come, ne sono certo, hai capito allora.
D'altronde la risposta al tuo sfogo, ma in fondo anche la risposta a quasi tutte le domande degne di una certa rilevanza, è l'amore. Quello "che move 'l sole e l'altre stelle", e perdonerai il collegamento.
Questo invece è per un'altra cosa che hai scritto qui, ma non credo ci sia bisogno di riassumere cosa... http://www.youtube.com/watch?v=n4BEqvR3T4U
La domanda è: cosa vogliamo scegliere alla fine della fiera? Il coraggio o la sicurezza del "posto in banca"?... :-)
hai centrato. oh si l'amore,l'amore è la base di tutto, perfino della nostra rabbia; come in quel romanzo di Orwell dove una parola porta in sé il suo significato ed il suo opposto, il suo esserci ed il suo non esserci.
RispondiEliminaRispondo con un altra domanda: siam disposti a rinunciare a "tutto"? la soluzione si trova nello scoprire che in verità "il tutto" che ci gira intorno è davvero poca cosa e malfermo. non abbiamo da niente da perdere...
avevo citato proprio quel romanzo (e proprio quel brano) in non so quale momento del carnet.
RispondiElimina... "newspeak", il nuovo parlare, con la distruzione di tutti i vocaboli "inutili". Faceva pensare, e non solo in negativo...
ti ho citato perchè era gia da tempo che ci pensavo... l'avevi citato mentre parlavi del linguaggio dei gesti, per certi versi simile alla neolingua, semplice e diretto.
RispondiEliminaminchia che complicato! Tu hai citato me che citavo Orwell parlando dei sordomuti al Cottolengo!
RispondiEliminaAnyway thanx, mi hai aiutato a ricordare quale fosse l'occasione! :)